sabato 25 aprile 2015

Recensione ''Mille anni di giovinezza'' di Isabelle Coudrier!

Titolo: Mille anni di giovinezza
Autore: Isabelle Coudrier
Editore: Edizioni Chicy
Prezzo: 19,00 €
Pagine: 720
Voto: 8/10
Trama:  Sylvia, professoressa di matematica e sceneggiatrice occasionale, apprezza la purezza algebrica e mal si adegua alle equazioni irrisolvibili dell’esistenza. Lettrice accanita di Thomas Mann, si lascia spesso trasportare dall’immaginazione sul balcone del sanatorio di Davos per contemplare quelle nevi la cui eternità evoca in lei i numeri primi. Louis, intransigente critico cinematografico, rifugge i luoghi comuni, non soltanto nei film ma anche nel mondo che lo circonda. Naturalmente, Louis e Sylvia non possono amarsi. Per lui, l’amore è il più scontato degli intrighi. Per lei, è complicato come la quadratura di un cerchio. Non importa: vivranno tutte le tappe dell’amore senza mai ammetterlo, allontanandosi per settimane dopo ogni stadio come per convincersi che tra loro non ci sia niente di importante. Solo il destino potrà fargli ammettere che l’amore è eterno come le nevi di Davos e che costituisce l’unico scenario possibile per la vita umana. Forse troppo tardi. Mille anni di giovinezza è la storia di un amore apparentemente impossibile ma che si rivelerà infine vitale, la storia di una generazione allo sbando che non vuole apparire scontata, che non sa come inventarsi e come vivere una storia singolare e inedita. Isabelle Coudrier, giovane sceneggiatrice francese che qui esordisce nel romanzo, non compiange questo eccesso di lucidità, ma esplora con profondità e maestria la psiche dei personaggi rendendoceli umani e assolutamente vicini.

Recensione: Come avrete capito dalla trama,il libro racconta di Louis,critico cinematografico che preferisce rifugiarsi nei capolavori del cinema piuttosto che frequentare i luoghi comuni della vita moderna,e Sylvia,professoressa di matematica,che ama sognare di vivere ne “La montagna incantata” di Thomas Mann. Questi due giovani vivranno tutte le tappe dell'amore senza mai ammetterlo,saranno accomunati da un sentimento comune,e si allontaneranno per poi riavvicinarsi.
Per noi lettori i personaggi non avranno segreti,in quando la scrittrice riesce a scavare nella loro mente e a renderli assolutamente umani così come assurdi. Sylvia secondo me ad un certo punto risulterà una donna patetica,ma riuscirà a riprendersi e tornare quella di prima.
C'è una strategica interruzione della storia,per parlare di tutto il loro passato fino ad arrivare al momento dell'interruzione e poi proseguire con la storia. È un bel libro,e mi è piaciuto il mondo in cui Isabelle Coudrier è riuscita a rendere la storia reale,che ricorda le generazioni perdute,l'incapacità emotiva. Ci sono diversi spunti ironici e brillanti che rendono il romanzo affascinante,dolce,tragico.
Ho trovato solo una nota negativa,e cioè la traduzione,o almeno penso sia essa,perché ci sono alcuni dialoghi abbastanza confusi. Per il resto se volete leggere un romanzo con una storia d'amore un po diversa e non solo,ve lo consiglio. 
P.s. La copertina non è il massimo perchè si rovina facilmente.

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